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Ernia ombelicale

Introduzione generale all'ernia ombelicale

L’ernia ombelicale - come dice il nome stesso – si trova nell’ombelico. Molto spesso, soprattutto dopo una diagnosi ecografica, si sente parlare di ernia paraombelicale (a destra o a sinistra), ernia sotto-ombelicale o ernia sovra-ombelicale. In realtà la regione da cui origina l’ernia è sempre la stessa, il “buco” da cui poi fuoriescono i visceri si trova sempre all'altezza dell'ombelico, ma la protrusione può mostrarsi nelle zone circostanti. Se il foro di uscita fosse sopra l’ombelico si parlerebbe invece di ernia epigastrica.

E’ importante sottolineare che nel caso dell’ernia ombelicale si tratta di un buco vero e proprio della parete addominale, al centro dei muscoli retti. Si distingue così dalla diastasi addominale che prevede solo un allontanamento degli stessi.

L’ernia ombelicale si può manifestare in molte maniere, ma tipicamente nelle donne dopo il parto è una pallina vera e propria che si sente all'interno dell’ombelico e, nelle forme più avanzate, si vede anche all'interno dell’ombelico. La pallina può essere più o meno grande, ma più è grande, più distende la cute che quindi diventa molto più sottile fino a presentare un tipico colore bluastro. Nelle forme ancora più avanzate addirittura si vedono i visceri attraverso.

Ernia inguinale di piccole dimensioni

Statistiche di diffusione
L’ernia ombelicale è la più frequente dopo l’ernia inguinale. La frequenza di comparsa aumenta nelle donne dopo il parto o in presenza di una diastasi dei muscoli retti. Volendo fare un paragone, considerando un totale di 10 interventi di ernie addominali operate, 1 è un’ernia ombelicale.

Cause dell'ernia ombelicale

La causa più frequente è l’apertura (o la riapertura) della cicatrice ombelicale. Nell’ombelico si inserisce il cordone ombelicale che alla nascita poi viene reciso. E’ quindi un passaggio naturale di un cordone fatto dalle arterie provenienti dall’utero della mamma che vanno al figlio. Questo buco normalmente si chiude con la nascita – formando la cosiddetta cicatrice ombelicale - ma qualche volta resta un po’ aperto.

Ci sono le cause acquisite come la gravidanza che fa distendere la parete addominale e anche la cicatrice ombelicale si allarga fino a riaprirsi.

Abbiamo poi l’ernia ombelicale iatrogena: quando si fa un intervento in laparoscopia si accede dall’ombelico che quindi viene bucato nuovamente. Se al termine dell’intervento il “buco” non viene richiuso bene, potrebbe successivamente riaprirsi e dare origine a un’ernia di tipo post-operatorio. Questo tipo di ernia per noi rientra nei laparoceli.

L’ernia ombelicale risulta particolarmente frequente anche negli sportivi che praticano body building: in questo caso nella linea mediana i muscoli retti addominali presentano una piccola diastasi fisiologica e nel centro compare proprio una pallina molto ben visibile.

Altri fattori di rischio sono

  • il sovrappeso
  • l'età
  • la tosse o la broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • la gravidanza
  • il fumo

Sintomi dell’ernia ombelicale: come si manifesta?

ernia ombelicale visibile

Alcuni pazienti non lamentano alcun sintomo: arrivano in studio per una visita, magari per la presenza di un’ernia inguinale o una diastasi, e nell’indagine clinica si scopre essere presente anche un’ernia ombelicale. Ernia che potrebbe essere presente dalla nascita e completamente asintomatica.

Nella maggior parte dei casi - come prima indicato - il sintomo principale è di tipo visivo per la presenza di una pallina a livello dell’ombelico.

Altre volte il sintomo è il dolore: il foro da cui fuoriesce l’ernia ombelicale è in genere molto piccolo, al di sotto del centimetro, e tende a stringere il contenuto ovvero il sacco dei visceri particolarmente innervato e sensibile. E può quindi fare anche molto male.

Un sintomo particolare è riportato dalle donne: specialmente dopo il parto sono così sensibili da avvertire proprio il senso di fuoriuscita dei visceri dal foro in parete.

Complicanze ernia ombelicale

Le complicanze più gravi – ma non molto frequenti - sono l'incarceramento e lo strozzamento che in genere sono accompagnati anche da un dolore fortissimo. Occorre intervenire subito perché si va incontro alla perforazione dell'intestino o alla sua necrosi.

Nelle ernie ombelicali grandi l'assottigliamento della pelle è tale che arriva ad ulcerarsi, si creano cioè dei buchini sulla pelle da cui escono i visceri. Occorre quindi prestare molta attenzione sull'evoluzione della patologia ed evitare di rivolgersi al medico quando la situazione è ormai degenerata

Diagnosi ernia ombelicale: quando rivolgersi al medico?

La valutazione dei sintomi è importante: la presenza di dolore è da considerarsi un fattore di allarme che deve spingere a rivolgersi immediatamente a un medico competente.
Se poi si arriva ad avere un’ernia ombelicale di aspetto bluastro non bisogna perdere ulteriore tempo.

La diagnosi è di tipo clinico: durante la visita il medico valuterà lo stato dell’ernia, se è riducibile con una manovra manuale oppure no e la necessità di intervenire.
Nelle ernie più piccole potrebbe essere richiesta una conferma strumentale tramite esame ecografico dinamico.

Prevenzione ernia ombelicale

C’è la possibilità di limitare la probabilità di comparsa di ernia ombelicale in gravidanza mantenendo compressa per quanto possibile la zona. In tutti gli altri casi non è possibile considerare buone prassi preventive.

Terapia per ernia ombelicale

L’ernia ombelicale va sempre operata?
La risposta è no. Se ci troviamo nel caso di un’ernia completamente asintomatica, magari presente da molti anni o addirittura dalla nascita, riducibile e non si è interessati alla questione estetica, allora si può tranquillamente tenere sotto controllo e non intervenire chirurgicamente.

Quando

  • è molto ben visibile e, soprattutto, dolorosa
  • si fa una attività sportiva intensa

occorre sempre programmare l’intervento chirurgico.

Il tipo di intervento dipende primariamente dalla presenza della sola ernia ombelicale o dalla concomitanza con altre patologie come ad esempio la diastasi addominale.

Se l’ernia ombelicale ha un “foro” è di al massimo 1 – 1,5 cm senza diastasi, la tecnica più utilizzata è la mini-invasiva open, in anestesia locale e con una incisione fatta dentro l’ombelico. In questo caso si chiude solo il “buco” con un intervento molto semplice e poco impegnativo per il paziente, ma è un intervento che non mette al riparo dalla possibilità di recidive, anche se le percentuali riscontrate nei nostri interventi sono molto basse.

Se l’ernia ombelicale ha un “foro” è sopra i 2 cm si preferisce utilizzare delle protesi assorbibile a lungo termine o non assorbibile che va a coprire l’ombelico e la regione paraombelicale.

In presenza di diastasi occorre invece intervenire su tutta la parte addominale: si rischia altrimenti di lavorare su una piccola parte della debolezza e la pressione intra-addominale a quel punto trova sfogo nelle aree non rinforzate con il risultato di una recidiva immediata. La riparazione, quindi, interessa tutta la parete addominale, dallo sterno fino a sotto l’ombelico. Puoi approfondire la riparazione in presenza di diastasi dei retti addominali nell’apposita scheda.


Highlights

  • Come si riconosce l’ernia ombelicale

  • A chi rivolgersi in presenza di un'ernia ombelicale o per la sua diagnosi

  • Ernia ombelicale: è sempre da operare?

  • L’evoluzione di un’ernia ombelicale con complicanze

  • Ernia ombelicale e body building

  • Riparazione dell’ernia ombelicale in base a dimensione foro e presenza diastasi addominale

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Guida: Le 10 regole d'oro per chi soffre di ernia inguinale e addominale

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All'interno del vademecum troverai anche interessanti link per approfondire i diversi argomenti

 

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